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NORD STREAM DUE ANNI DOPO. Cosa sappiamo?

  • Fi Ma
  • 25 set 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Il 2 Settembre del 2022, appena ricevuta la notizia dell'esplosione di un tratto del gasdotto Nord Stream, gli esperti hanno dato sostanzialmente due chiavi di lettura della vicenda: il comparto dell'informazione mainstream si è allineata sulla tesi dell'autosabotaggio russo e parte dei media più indipendenti hanno, invece, accusato gli USA.

Le tesi erano plausibili entrambe: la Russia mette in difficoltà l'Europa – schierata con l'Ucraina – senza dover pagare penali per il disservizio; gli USA bloccano l'afflusso del gas russo all'Europa per togliere alla Russia gli introiti che ne derivano.

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Personalmente, poiché ritengo che l'Europa sia stato il vero obiettivo e la vera vittima di questa guerra, ho sostenuto la “terza via”: gli USA accelerano il processo di sostituzione del gas Russo con quello Americano.

Mentre fino ad allora all'Europa conveniva acquistare il gas russo, per facilità di trasporto grazie appunto all'infrastruttura e per il relativo costo contenuto, da quel momento in poi si vede costretta ad accettare l'offerta americana, che consiste nel trasporto del GNL (gas liquido) via mare e poi la rigassificazione in apposite strutture per renderlo fruibile.

Il processo americano, in realtà, inizia già molti anni prima: già nel 2019, infatti, il segretario americano all'Energia Rick Perry parlò apertamente dell'intenzione degli USA di esportare il 50% in più del gas in Europa e dell'apertura a trattare sul prezzo del GNL per renderlo competitivo rispetto al gas che arriva dalle pipeline dalla Russia. Non ci sono riusciti in un modo – nonostante gli aumenti tangibili sull'utenza finale - ed hanno risolto spingendo l'Ucraina in una guerra assurda, ritenendola sacrificabile sull'altare del dio denaro. Il sabotaggio del NS è stata solo una mossa finalizzata ad accelerare questo processo.

Pochi giorni fa il Wall Street Journal ha ricostruito gli eventi grazie alle dichiarazioni di alcuni presunti partecipanti diretti, arrivando a stabilire che il sabotaggio è stato opera dell'Ucraini, contro il parere di Biden e Zelensky.


Ma forniamo i dettagli.

Un ufficiale coinvolto nel complotto ha dichiarato che l'operazione è costata circa 300mila dollari, per l'occasione è stato utilizzato un piccolo yacht a noleggio e 6 persone tra cui sommozzatori civili addestrati appositamente ed una donna, la cui presenza avrebbe dovuto avvalorare la tesi di “un gruppo di amici in vacanza sullo yacht”.

Riferisce tesualmente: "Tutto è nato da una notte di forti sbronze e dalla ferrea determinazione di una manciata di persone che hanno avuto il coraggio di rischiare la vita per il loro Paese".

Aggiunge che Zelensky era stato avvertito del piano da questi “amici”, che in realtà erano potenti uomini di affari ucraini, e che all'inizio aveva approvato. Una volta sentito Biden ed avvertita la CIA, è arrivato il veto degli USA che ha portato Zelensky ad annullare l'operazione. A quanto pare, però, gli “amici” non si sono arresi ed hanno portato a termine il loro intento comunque.

Questo racconto è solo in parte confermato da alcune intercettazioni da parte delle autorità tedesche, che stanno indagando sul sabotaggio dal 2022 e che hanno spiccato un mandato di arresto per un cittadino ucraino, il sub Wolodymyr Zhuravlov, che avrebbe partecipato al sabotaggio e che oggi risulta latitante, dopo un ultimo avvistamento in Polonia.

Intanto, Mosca chiede chiarimenti su quanto emerso dalle indagini tedesche e, tramite il suo Ministro degli Esteri, Lavrov, ha fatto sapere che la Germania dovrà rispondere a tutte le domande della Russia e “smettere di rifiutarsi di presentare fatti che non riescono a chiarire. Riteniamo che il metodo tedesco sia una messinscena, quando parte delle informazioni di cui abbiamo bisogno non ci vengono fornite attraverso i canali ufficiali e poi appaiono sui giornali tedeschi o sul WSJ”.


Personalmente, ho forti dubbi su questa indagine e su quello che sta emergendo, perchè ho l'impressione che si stia costruendo una storia ad hoc per coprire i veri colpevoli, e che sia opera di una banda di amici sbronzi che rifiutano di obbedire ad un veto posto dalla CIA, mi pare assurdo.

Non perchè non sia realmente possibile ma perchè le conseguenze di un gesto del genere non possono essere sottovalutate.

E' vero che si tratta di una guerra eterodiretta come eterodirette sono tantissime decisioni strategiche europee, ma è anche vero che se mai dovesse servire una scusa per voltare le spalle all'Ucraina, il danno economico causato all'Europa col sabotaggio del Nord Stream potrebbe essere una carta importante da tirar fuori.

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